VACU: L’ ALLENAMENTO CHE COMBINA IL MOVIMENTO MUSCOLARE CON LA TECNOLOGIA DEL VUOTO.

Vacufit è un attrezzo in grado di allenare in condizioni di bassa pressione. Questo calo di pressione determina una maggiore difficoltà dell’organismo a trasportare l’ossigeno ai muscoli. La riduzione della quantità di ossigeno a disposizione dei muscoli è definita come ipossia, e la conseguenza di ciò è una forte riduzione della massima capacità aerobica. Lo stato d’ipossia è ricercato dagli atleti che vogliono migliorare le proprie prestazioni e ricorrono all’allenamento in altura. La minor disponibilità di ossigeno stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi nell’intento di aver più “veicoli” che trasportano ossigeno alle fibre muscolari, grazie all’azione dell’eritropoietina (un ormone). I globuli rossi da soli non avrebbero di per se un effetto positivo sul rendimento fisico se non contenessero l’emoglobina, una proteina composta di ferro, che serve a “catturare” l’ossigeno e trasportarlo alle fibre muscolari. Per questo motivo è determinante avere a disposizione un’adeguata quantità di ferro nell’organismo, altrimenti il rischio sarebbe di produrre globuli rossi “vuoti” e quindi inefficienti per il trasporto dell’ossigeno. Un ulteriore aspetto fisiologico significativo che si riscontra è l’aumento della rete dei vasi capillari che s’instaura per la maggior sollecitazione di fibre muscolari. Per far fronte al precoce esaurimento dei muscoli, lo stimolo allenante determina una sollecitazione di altre fibre muscolari meno allenate e che richiedono più ossigeno, trasportato proprio dai capillari. Ed infine, allo scopo di sfruttare l’ossigeno che le fibre muscolari ricevono, aumenta anche la quantità dei mitocondri, dei “corpuscoli” che si trovano nelle cellule dei muscoli e che servono a produrre più energia.

L’ ATTIVITA FISICA MIGLIORA L’ UMORE, SPECIE QUELLA CHE COSTA UN DISPENDIO MAGGIORE DI ENERGIA, SECONDO I RIUSULTATI PRESENTATI AL CONGRESSO DELLA BRITISH PSYCHOLOGICAL SOCIETY.

 Bastano venti minuti di esercizio intenso per rendere l’ attività fisica un buon antidepressivo, purché gli esercizi siano intensi. Bruciare intensamente energie per un tempo minimo, provoca effetti positivi sull’ umore, lo rivela una ricerca inglese di recente presentata all’ annuale congegno British Psychological Society di Glasgow.
 Secondo i ricercatori che hanno presentato i risultati dei test, esiste una relazione diretta tra lo sforzo fisico e lo stato d’ animo. Suda che ti passa, sembra essere il motto da adottare, secondo il team del Dipartimento di Scienza dello Sport della Manchester Metropolitan University. I risultati presentati sono stati ottenuti misurando gli effetti dello sforzo, di diversa intensità, su un gruppo di volontari.
 Undici persone hanno partecipato all’ esperimento, sottoponendosi a una serie di esercizi, per un gruppo di lieve intensità e per un altro, di intensità maggiore. Monitorati durante tutto l’ arco del test, i più affaticati hanno mostrato in forma evidente, un miglioramento netto dello stato psicologico. Più,
accaldati, ma di certo più allegri, il componenti del gruppo sottoposti ad attività intensa hanno dimostrato quanto i ricercatori hanno poi cercato di spiegare da un punto di vista fisiologico.
 Al movimento, in particolare ad un alto consumo di energie, il corpo reagisce producendo endorfine. Queste sostanze sono prodotte dall’ organismo per attenuare la sensazione di dolore fisico, ma che sono anche responsabili di diffondere una sensazione emotivamente piacevole e di benessere diffuso.

VACUFIT: EFFETTI GARANTITI SULLA CIRCOLAZIONE

La cellulite o lipodistrofia si manifesta in modo persistente soprattutto nelle zone delle cosce, glutei e fianchi. Le zone colpite mostrano un’alterazione del tessuto adiposo sottocutaneo con accumulo di grassi e ristagno di liquidi. Un fattore importantissimo per la distribuzione del grasso corporeo sono gli ormoni: il testosterone fa accumulare nel giro vita e gli estrogeni nella parte inferiore del corpo, ma esiste anche un altro fattore molto importante: LA CIRCOLAZIONE. Il grasso contenuto negli adipociti non è stabile ma è in continuo rinnovamento, diciamo che viene completamente rinnovato ogni tre settimane e, in condizioni di dieta normocalorica, tanto grasso viene sciolto e tanto ne viene risintetizzato, ovverosia tanto grasso esce dalla cellula adiposa e tanto ne entra e questo meccanismo di rinnovamento avviene anche quando c’è un deficit calorico, solo che i bilanci di entrata sono inferiori a quelli di uscita.
Se noi riuscissimo ulteriormente a bloccare l’ingresso dei grassi all’interno della cellula adiposa in specifiche zone riusciremmo ad avere un maggiore effetto di dimagrimento localizzato. Avete certamente notato come anche persone realmente soprappeso abbiano comunque una scarsa percentuale di grasso negli avambracci e lo stesso si può dire per i polpacci, a meno che non ci siano dei problemi di scarsa circolazione. In linea generale gli avambracci e i polpacci sono le parti più magre e sono anche quelle che sono in continuo movimento; in queste parti c’è una continua stimolazione muscolare che aumenta il flusso locale del sangue.
C’è una diretta correlazione tra la quantità di sangue che arriva in una zona e la quantità di grasso in quella zona. Maggiore è il flusso del sangue minore è l’accumulo di grasso e viceversa.
Questo è reso possibile dal fatto che l’aumento del flusso sanguigno diminuisce la esterificazione degli acidi grassi che è alla base del processo di rinnovamento del tessuto adiposo che porta gli acidi grassi all’intervento della cellula adiposa. Ogni qualvolta il flusso di sangue è ridotto, nuovi acidi grassi possono entrare più facilmente nella cellula adiposa. Così se si potesse incrementare in maniera permanente il flusso del sangue in una determinata zona, si potrebbe squilibrare il rinnovamento degli acidi grassi riducendone il normale rimpiazzo nella cellula adiposa.

Una terapia anticellulite di successo deve:

1) migliorare la circolazione sanguigna nelle zone problematiche
2) ridurre gli accumuli di grasso nelle zone desiderate.

Per il consumo del grasso è necessario che l’attività motoria sia specifica. Per bruciare grassi durante l’attività fisica occorre che l’attività sia equilibrata in durata, sforzo, e consumo d’ossigeno. Deve durare almeno 20 minuti e deve arrivare intorno al 60% dello sforzo massimo. La migliore lipolisi del grasso utilizzabile a scopo energetico si effettua nelle zone ben irrorate dal sangue. Per effettuare il movimento aerobico e costante il muscolo utilizza preferibilmente acidi grassi. Il sangue venoso preleva i grassi degli adipociti, arriva nei polmoni, capta ossigeno, passa al cuore e poi attraversa le arterie, passa ai muscoli che lo utilizzano come fonte energetica. Se i tessuti non sono ben irrorati i muscoli prelevano acidi grassi da altri distretti dove la circolazione è più attiva.

Anche se il movimento è limitato alla parte bassa del corpo, i muscoli prelevano più facilmente dalla parte superiore del corpo, meglio irrorata.
Il risultato è un raffreddamento ulteriore nelle zone cellulitiche, si riscalda invece la parte superiore del corpo che sarà più facilitata a bruciare grasso.

E’ ovvio quindi che qualsiasi metodo che aiuti a migliorare la circolazione sanguigna nella parte inferiore del corpo porterà benefici a livello di dimagrimento localizzato in quella zona.
L’ideale è quindi utilizzare un metodo che causa un miglioramento uniforme della circolazione nelle zone incriminate. A questo scopo è stata progettata un’apparecchiatura: VACUSPORT che è in grado di creare una depressurizzazione limitata del corpo (dalla vita in giù) in maniera che la circolazione venga stimolata soprattutto in queste parti del corpo. La VACUSPORT è praticamente una ellittica/runner che permette di effettuare l’esercizio fisico rivolto alla parte inferiore del corpo in una camera depressurizzata nella quale è contenuta solo la parte inferiore del corpo in maniera da combattere la tendenza all’ipossia locale di quelle zone cellulitiche e bruciare il grasso localizzato grazie al movimento in presenza di una buona ossigenazione e circolazione.

 

By Doc the fly