Il cuore: Muscolo indomabile
MUSCOLO STRIATO INVOLONTARIO

il cuore è un muscolo striato involontario, infatti il suo funzionamento è indipendente dalla nostra volontà, perché possiede un sistema autonomo di regolazione. La contrazione delle fibre muscolari del cuore è azionata da impulsi elettrici che nascono nel cuore stesso. A differenza del muscolo striato volontario (es: quadricipite femorale), che viene comandato da impulsi del cervello, nel cuore gli impulsi nascono da un nodo di fibre nervose situate nell’atrio destro che poi si propagano poi a tutto l’organo. Un cattivo funzionamento del nodo di fibre nervose determina disturbi del ritmo cardiaco, il più comune dei quali è l’aritmia.

REGOLAZIONE DEL BATTITO CARDIACO

In condizioni di riposo gli organi più attivi, che presentano le più elevate esigenze di sangue sono il cervello, cuore e reni. Tale quadro si modifica quando il tessuto muscolare è in stato di attività e la quantità di sangue che vi arriva può salire fino a valori pari a 30/40 volte il valore di riposo. È essenziale che il cuore sia in grado di adeguare la sua attività alle richieste dell’organismo, intervenendo con l’aumento della frequenza cardiaca e del volume di sangue pompato.

Il cuore: Pompa Idraulica
SISTEMA CARDIOVASCOLARE

Il cuore è diviso in due parti principali, destra e sinistra, a loro volta divise in due cavità, arti e ventricoli. Tra atrio e ventricolo di ciascuna delle due parti del cuore c’è una valvola: tricuspide a destra e mitrale a sinistra. Gli atri ricevono il sangue dalle vene: quelle polmonari portano il sangue ricco di ossigeno dai polmoni all’atrio sinistro, le vene cave inferiore e superiore riportano all’atrio destro il sangue carico di scorie proveniente da tutto il corpo. I ventricoli contraendosi pompano sangue dal cuore verso le arterie; il ventricolo sinistro alimenta di sangue l’aorta che lo invia a tutti gli organi, mentre il ventricolo destro alimenta di sangue l’arteria polmonare che lo invia ai polmoni.

FASE DIASTOLICA E SISTOLICA

Il ciclo cardiaco è caratterizzato da una fase diastolica e da una fase sistolica. Nella prima fase il sangue attraversa le valvole mitrale e tricuspide passando all’atrio al ventricolo fino al suo riempimento che è pari a 130 ml. Nella fase sistolica avviene al chiusura delle valvole atrio-ventricolari, che impediscono eventuali ritorni di sangue nell’atrio, a cui segue la contrazione del ventricolo che spinge il sangue nel sistema circolatorio.

Il cuore: Allena la gittata cardiaca
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO SUL LAVORO CARDIOVASCOLARE

Con l’attività fisica si verificano importanti adattamenti del sistema cardiocircolatorio, in particolare in quelli che praticano sport di resistenza. Nel cuore si assiste a importanti modificazioni morfologiche e strutturali che dipendono dal tipo di allenamento. Negli atleti
impegnati in sport di forza si assiste ad un aumento della massa muscolare cardiaca, con aumento della parete del ventricolo sinistro, mentre le dimensioni delle cavità ventricolari rimangono invariate. Al contrario, negli sportivi che praticano attività aerobica di resistenza, si ha un allargamento delle camere cardiache. Questi adattamenti consentono al cuore di un atleta allenato di accogliere una massa di sangue superiore nel corso della diastole e di aumentare la gittata sistolica. In condizioni di riposo il cuore nel soggetto allenato pompa in circolo la stessa quantità di sangue di un individuo non allenato, mantenendo tuttavia una frequenza cardiaca più bassa; ciò si traduce in un risparmio energetico per il cuore.

MIGLIORAMENTO DEI MECCANISMI REGOLATORI ORMONALI

L’attività fisica migliora la funzionalità del sistema nervoso autonomo su cuore e circolazione; questo esercita infatti una importante azione eccitatoria sul muscolo cardiaco, mentre sui vasi sanguigni induce sia vaso costrizione che vaso dilatazione. Il sistema nervoso autonomo si suddivide in sistema simpatico e para-simpatico. L’uno aumenta il battito cardiaco mentre l’altro lo abbassa. Le sostanze chimiche del sistema simpatico sono la noradrenalina e l’adrenalina. La noradrenalina liberata dal sistema simpatico consente l’aumento della frequenza cardiaca del cuore ed agisce nel determinare il grado di dilatazione venoso, controllando in questo modo i valori della pressione arteriosa.
L’adrenalina influisce solamente sul grado di vaso dilatazione. La sostanza chimica del sistema para-simpatico è l’acetilcolina, la quale determina la diminuzione della frequenza cardiaca. La quantità nel sangue di adrenalina e noradrenalina diminuisce con l’allenamento, questo causa un minor numero di battiti a riposo e un aumento della pressione arteriosa durante gli esercizi, con riduzione del consumo di ossigeno del cuore sia a riposo che sotto sforzo.

Il cuore: Quanta energia ci costa
METABOLISMO CARDIACO

Il cuore, come tutti gli altri tessuti corporei, consuma energia per il suo funzionamento e questa viene utilizzata sotto forma di ATP (questa è l’energia di base utilizzata dal corpo). Glucosio, grassi e acido lattico rappresentano le sostanze che il corpo utilizza per formare ATP, usando come sorgente energetica ciò che trova più disponibile. Ad esempio, quando durante del lavoro intenso si ha un accumulo di acido lattico proveniente dai muscoli, il cuore ricava circa il 50% dell’energia dal consumo di questo. Esso utilizza quasi esclusivamente reazioni aerobiche, infatti le fibre miocardiche sono le più ricche di mitocondri di tutto l’organismo i quali sono i centri specializzati per la produzione di energia di tipo aerobico. Le sostanze indispensabili al cuore per sostenere la contrazione sono trasportate a questo tramite le vene coronarie.

RICHIESTE ENERGETICHE

Il flusso del sangue ai tessuti corporei è proporzionale al loro consumo energetico. A riposo la maggior quantità di sangue irrora il sistema digerente, il fegato, la milza, il cervello, i reni ed il cuore stesso, mentre solo 1/5 della quantità di sangue espulso dal cuore giunge ai muscoli. Durante l’attività fisica, la maggior parte del sangue viene dirottata nei muscoli che lavorano e
questo causa una diminuzione del flusso sanguigno agli altri distretti. Per questo avviene una vaso dilatazione nel territorio muscolare ed una vaso restrizione nei distretti che, almeno temporaneamente, possono sopportare una situazione di relativa ischemia senza che il loro funzionamento venga compromesso.

By Doc the fly