I corsi di ginnastica in Acqua sono nati con l’intento di creare uno spazio “su misura” per le future mamme
e dare loro l’opportunità di muoversi e ricercare equilibrio in un ambiente che più facilmente le accoglie.
L’attività fisica in Acqua può avere inizio dalla 12esima settimana di gestazione dopo valutazione medico ginecologico che certifichi condizioni favorevoli di salute e può essere praticata fino alla fine della gravidanza. Gli esercizi che vengono proposti tengono conto delle modificazioni avvenute nel procedere della gravidanza e delle conoscenze motorie di ognuna, non richiedono abilità particolari e non è indispensabile saper nuotare per poterli eseguire. Generalmente le lezioni comprendono dolci esercizi di mobilizzazione nelle diverse situazioni di galleggiamento, esercizi di stretching dei vari distretti muscolari, esercizi respiratori e di rilassamento ecc.. Una pratica moderata di attività fisica o sportiva può essere continuata, infatti, durante la gravidanza purché gli esercizi non siano troppo intensi; la frequenza cardiaca non deve superare i 140/150 battiti al minuto ed entro 5 minuti dal termine dell’attività dovrà tornare ai valori iniziali di circa 100 b/m. Tale condizione è necessaria per evitare una riduzione del flusso ematico uterino e un eccessivo aumento della temperatura corporea centrale. Molti autori considerano il primo trimestre un periodo non adatto allo svolgimento dell’attività fisica per il delicato processo di impianto dell’ovulo e della placenta nella mucosa uterina. Sono da evitare, senza alcun dubbio, attività troppo intense che richiedono movimenti rapidi e variazioni continue delle condizioni di equilibrio perché probabili cause di incremento della pressione intrauterina. E’ sconsigliato balzare, sollevare grossi pesi ed eseguire movimenti di torsione della colonna associati a flessioni laterali estreme. E’ invece utile camminare, eseguire blandi esercizi di mobilizzazione e allungamento, apprendere alcune tecniche respiratorie, di rilassamento e di controllo della muscolatura volontaria. Dopo il concepimento, la secrezione di alcuni ormoni, tra cui il progesterone e l’estrogeno, aumenta drasticamente per permettere il proseguire della gestazione. Tra l’11esima e la 12esima settimana il corpo luteo nell’ovaio (che conteneva l’ovocita e che fino a questo momento ha prodotto ormoni) si restringe e la placenta prende il sopravvento nella produzione di progesterone. Questa è una fase di transizione che porta allo stabilizzarsi della gravidanza ed è quindi il periodo migliore per iniziare l’attività in Acqua. Lo sviluppo dell’utero, insieme all’incremento di peso e ad altre manifestazioni, provocano un’evidente modificazione della postura; un’adeguata preparazione con esercizi elasticizzanti la muscolatura addominale, paravertebrale e degli arti, superiori ed inferiori (in situazione di parziale scarico articolare) consente di svolgere un’azione preventiva nei confronti di situazioni patologiche dell’apparato locomotore.

In Acqua, poi, è più semplice trovare motivi per prevenire o per lo meno alleviare alcuni disturbi tipici della gravidanza grazie soprattutto alla diminuzione del carico gravitario (per effetto della spinta al galleggiamento) e alla continua azione di massaggio (per la pressione esercitata dall’acqua sul corpo). L’aumento ponderale, l’edema agli arti inferiori con la sensazione di pesantezza così come gli edemi del periodo premestruale sono, infatti, legati al disequilibrio idrico e/o dalla compressione dell’utero di importanti vasi sanguigni.

Il binomio ginnastica-gravidanza, se coniugato scientificamente, apre importanti prospettive di benessere fisico e psichico, di armonia morfologica e posturale e
può rivelarsi di grande utilità nel rapporto mamma-bambino anche dopo il parto;
associando poi a tale binomio i benefici effetti dell’immersione in acqua ci saremo avviata alla migliore condizione possibile per permettere alle future mamme di affrontare con maggiore serenità e consapevolezza questo fantastico periodo.

EFFETTI DELL’IMMERSIONE E DELL’ATTIVITA’ IN ACQUA IN GRAVIDANZA

L’immersione in Acqua determina alcune modificazioni che riguardano soprattutto lo spostamento dei liquidi corporei. La pressione che l’Acqua esercita sul derma e sul sottocute facilita il ritorno venoso e linfatico: l’Acqua si riversa dai tessuti nel torrente circolatorio; il sangue si diluisce, aumenta il volume di plasma che stimola i reni a produrre più urina e viene spinto più facilmente dalle estremità verso il cuore. Pressione arteriosa misurata al braccio e frequenza cardiaca sembra che non subiscano variazioni di rilievo. Con l’Acqua all’altezza delle spalle pesiamo circa il 20% del nostro peso corporeo e la spinta al galleggiamento è tanto maggiore quanto più il corpo è immerso. Ricordiamo che la diminuzione della forza di gravità in acqua alleggerisce le articolazioni e i legamenti dal carico di lavoro statico e dinamico rendendo più semplice lo svolgimento di esercizi mirati ad alleviare dolori articolari e lombalgie stimolando una corretta motilità vertebrale. In Acqua si modificano anche alcuni parametri respiratori, migliora, infatti, la perfusione polmonare, cioè la quantità di sangue che raggiunge gli alveoli per ossigenarli (nonostante vi entri un minore volume di aria). In assenza di attività muscolare intensa e a temperature non troppo distanti dalla termoneutralità, alcuni autori sostengono che l’immersione provochi l’attivazione di alcuni riflessi neurovegetativi. Si fa riferimento al sistema parasimpatico il quale agisce in regioni corporee specifiche e mira a conservare e ripristinare le sorgenti energetiche dell’organismo. Alcuni studi confermano che le immersioni in piscina aumentano il liquido amniotico che, durante il travaglio, renderà più facile le contrazioni uterine richiedendo un minore impegno cardio-circolatorio e metabolico per il feto. E’ stato verificato anche che la semplice immersione in Acqua provoca un aumento delle endorfine (ormoni del benessere) nel sangue, ma non stimola la produzione di catecolamine (ormoni della risposta allo stress). Per quanto riguarda le onde cerebrali, infine, che si possono registrare con l’elettroncefalogramma, sembra che tali immersioni stimolino la sincronicità delle onde alfa, con conseguente sensazione di relax.

MODIFICAZIONI NEGLI APPARATI E NEI SISTEMI DELL’ORGANISMO FEMMINILE IN GRAVIDANZA APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO:

aumenta costantemente la massa di sangue circolante, può verificarsi una diminuzione dell’emoglobina e del ferro per effetto soprattutto della diluizione del sangue, mentre risultano aumentati i sali di calcio e il fibrinogeno (sì che il sangue coaguli con maggiore rapidità). La portata cardiaca quindi aumenta e raggiunge il suo massimo livello intorno alla ventesima settimana. La frequenza cardiaca accelera e il maggiore incremento, sino a 15 b/m, si può rilevare alla trentacinquesima settimana. A livello dei vasi si ha un aumento della pressione differenziale, poiché la pressione sistolica (massima) diminuisce di poco, mentre in misura superiore diminuisce la diastolica.

APPARATO RESPIRATORIO: si verifica un costante aumento della frequenza respiratoria dovuta al maggiore consumo di ossigeno e alla limitazione di movimento del diaframma (muscolo inspiratorio).

APPARATO DIGERENTE: l’aumento del progesterone determina diminuzione del tono e della peristalsi intestinale, la compressione esercitata dall’utero determina una dislocazione dell’intestino e dello stomaco; ne derivano una serie di sintomi: nausea, digestione lenta, bruciori epigastrici (per ipersecrezione di acido cloridrico e/o rigurgito del secreto gastrico in esofago), stipsi. Il fegato aumenta di molto il suo lavoro per il mantenimento dell’equilibrio delle nuove esigenze organiche della donna in gravidanza.

APPARATO URINARIO: il rene si adegua alle modificazioni circolatorie e all’aumento di produzione delle materie di scarto materne e fetali aumentando il suo lavoro. A causa della maggiore produzione di ormoni steroidei aumenta il riassorbimento di sodio, cloro e acqua. L’aumento della filtrazione glomerulare controbilancia tale fenomeno impedendo un eccessivo accumulo di acqua e di sali. Progesterone e relaxina inoltre fanno diminuire il tono e la peristalsi della pelvi renale e degli ureteri predisponendo alla stasi urinaria.

SISTEMA SCHELETRICO: per adeguarsi allo spostamento del baricentro (per la crescita in volume e in peso dell’utero e dell’addome) e per mantenere quindi l’equilibrio, la donna dovrà accentuare la curva lombare assumendo una posizione con le spalle arretrate e la testa eretta.

SISTEMA ENDOCRINO: la funzione ormonale è fondamentale nel procedere della gravidanza, questa necessita infatti di un equilibrato dosaggio incretivo degli ormoni steroidei. I livelli di progesterone ed estrogeni aumentano notevolmente. E’ importante ricordare che gli ormoni gestazionali (per azione soprattutto della relaxina) determinano la rilassatezza dei tessuti connettivi in tutto il corpo ed il rischio di infortuni ai muscoli e ai legamenti può essere maggiore. Questi ormoni rilassano e ammorbidiscono i legamenti e gli organi per far posto alla crescita del feto, sono la causa dell’ingrossamento del seno e sono responsabili (insieme ad alti ormoni) di alcuni effetti collaterali tipici del primo trimestre: variabilità d’umore, nausea e fatica.

Naturalmente la gravidanza è un periodo di crisi che implica, oltre a modificazioni organiche, anche profonde modificazioni psichiche. Il modo di essere psicologico della gestante è caratterizzato (secondo alcuni autori) da due eventi dominanti: • il fenomeno progressivo di MATURAZIONE, tramite il quale la donna progressivamente “cessa di essere figlia della propria madre” per diventare essa stessa madre, • il fenomeno della REGRASSIONE, un ritorno, cioè, alle situazioni della vita infantile; in tal modo la donna-madre si mette nelle migliori condizioni per capire le necessità del figlio. La conferma di questo evento viene fornita dal confronto del tracciato REM encefalografico della madre e del feto negli ultimi due mesi di vita intrauterina e dopo la nascita: essi sono sovrapponibili, perché il tracciato della madre perde i caratteri di specificità della persona adulta per assumere quelli del feto, che mantiene fino a due settimane circa dopo il parto. Il manifestarsi di questi due fenomeni e la loro intensità sono assolutamente individuali. L’azione combinata dell’acqua e dell’esercizio fisico arreca benefici generici sullo stato di forma complessivo della gestante e ma anche benefici specifici per intervenire sui meccanismi del dolore al momento del travaglio. La reazione fisica al dolore, infatti, aumenta il tono muscolare generale e locale della muscolatura del pavimento pelvico (muscolatura perineale), l’ipertono diminuisce il controllo volontario sul rilassamento e sulla contrazione della muscolatura stessa disturbando la progressione del travaglio di parto. Nel momento in cui si producono le contrazioni esse determinano: compressione dei vasi arteriosi, ipossia della muscolatura uterina, dolore. Migliorando l’ossigenazione e il controllo volontario sulla muscolatura si può arrivare quanto meno a gestire il dolore se non addirittura attenuarlo.

By Doc the fly